ArpinArts
è il progetto proposto dalla Fondazione Apulia felix a valere sull’avviso pubblico «Radici e Ali» emanato in attuazione del P.O.R. Puglia 2014-2020 - Misura 3.4 - Asse III del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR).
Il progetto è risultato vincitore – unico nel capoluogo dauno – per la sua originalità e per la sua capacità di agire in modo sostanziale su vari fronti: quello architettonico, puntando al recupero, alla valorizzazione e all’ampliamento del complesso storico-monumentale di Santa Chiara, ubicato nel pieno centro storico di Foggia, quello infrastrutturale, dotando gli spazi di moderne attrezzature tecnologiche, di strumenti musicali, di arredi, e quello culturale, mirando a far diventare tutti gli spazi parte di un funzionale polo culturale, atto ad ospitare laboratori, convegni, spettacoli, che contribuiscano alla crescita socio-culturale del territorio.
Il progetto, dell’importo complessivo di euro 1.443.799,71, beneficia di un sostegno finanziario dell’Unione Europea, erogato nella forma di contributo a fondo perduto dalla Regione Puglia di euro 1.123.799,71, e di un cofinanziamento di euro 320.000,00 corrisposto da alcuni dei soci della Fondazione.Un progetto che riconsegna alla città di Foggia uno spazio di oltre 1.000 metri quadrati organizzato in aule per i laboratori, un punto ristoro, una parte ipogeica per la lettura e le attività di socializzazione, un bellissimo auditorium del Seicento acusticamente ridisegnato per gli spettacoli dal vivo, i matronei per le mostre, terrazzi, magazzini, locali di servizio e altri spazi connessi.
Ognuno di questi luoghi avrà la dotazione infrastrutturale idonea per lo svolgimento delle attività: strumenti musicali, computer e tablet in rete tra loro, videoproiettori e schermi, service audio-luci, videomapping e ogni altra attrezzatura che consenta una moderna ed efficiente gestione delle tante attività culturali previste.
L’intervento edilizio, che si è svolto nel 2023, consente al complesso storico di Santa Chiara di riprendere le sue attività con una capienza maggiorata dell’Auditorium, con un palcoscenico ingrandito, con una nuova cabina di regia, con nuove attrezzature, con l’allestimento degli spazi espositivi dei matronei, con l’acquisizione di nuove aule per le attività didattico-formative.
Grazie agli interventi architettonici effettuati e alle attività programmate, l’antico complesso conventuale aspira a diventare punto di riferimento per attività di formazione e socializzazione, particolarmente importante in un quartiere, quello del centro antico, che vive preoccupanti fenomeni di marginalità e di degrado. Paradossalmente, la Testa di Cavallo, come viene chiamata per la sua forma e che rappresenta il primo insediamento urbano nella quasi millenaria esistenza di Foggia, presentava fino a pochi anni fa le caratteristiche di irrilevanza e desolazione che si è soliti associare alle periferie. Una condizione che è stata solo parzialmente e provvisoriamente migliorata a partire dagli anni Novanta, sia con il Piano di Intervento Comunitario «Urban» sia con la collocazione in via Arpi di un buon numero di istituzioni culturali, a cominciare dai Dipartimenti Umanistici dell’Università degli Studi.
L’asse principale del centro antico è così diventato una vera e propria «via della cultura», sulla quale insistono non solo i citati Dipartimenti, ma anche la Fondazione Bancaria Monti Uniti, il Conservatorio di musica Umberto Giordano, il Museo Civico e appunto l’Auditorium di Santa Chiara.
Ma queste meritorie e benefiche presenze, nel loro insieme, non sono ancora riuscite a superare il diaframma invisibile, la barriera trasparente che le separa dal tessuto del quartiere.
Con ArpinArts ci si propone di aprire almeno tre brecce in questa parete invisibile. La prima è rappresentata dai laboratori che si svolgeranno nei rinnovati ambienti ipogei, con finalità didattiche e di socializzazione.
La seconda, realizzata con l’ausilio delle più moderne tecnologie di videomapping, consentirà di offrire visite guidate immersive, dedicate a scolaresche e a turisti, che permetteranno di apprendere in modo nuovo e multisensoriale la storia dei luoghi, dagli stessi ambienti oggetto della visita a quella più ampia della storia di Foggia antica, dal ritrovamento del Sacro Tavolo alla capitale imperiale d’Oriente e d’Occidente fino alla plurisecolare esperienza dei tratturi e della mena delle pecore e della relativa Dogana. Un percorso nella memoria, nel genius loci, nei miti fondativi del territorio che ne possa rafforzare i legami, ponendo le basi di una «comunità di destino».
La terza ed ultima, ma non certo per importanza, è la realizzazione di attività musicali rivolte ai giovanissimi, soprattutto a quelli le cui famiglie, per oggettive condizioni di reddito, non potrebbero permettersi di fornire ai propri figli gli strumenti musicali necessari, che saranno invece messi a disposizione dalla Fondazione.
Le attività culturali, iniziate a gennaio 2024, andranno ben al di là della durata del progetto, mirando a diventare attività stabili della Fondazione Apulia felix, attività sostenibili e con una visione a lungo termine, nell’ottica di un arricchimento culturale del centro storico, di un ampliamento dell’offerta e di una vera e propria rinascita culturale e artistica della città.
Il progetto è risultato vincitore – unico nel capoluogo dauno – per la sua originalità e per la sua capacità di agire in modo sostanziale su vari fronti: quello architettonico, puntando al recupero, alla valorizzazione e all’ampliamento del complesso storico-monumentale di Santa Chiara, ubicato nel pieno centro storico di Foggia, quello infrastrutturale, dotando gli spazi di moderne attrezzature tecnologiche, di strumenti musicali, di arredi, e quello culturale, mirando a far diventare tutti gli spazi parte di un funzionale polo culturale, atto ad ospitare laboratori, convegni, spettacoli, che contribuiscano alla crescita socio-culturale del territorio.
Il progetto, dell’importo complessivo di euro 1.443.799,71, beneficia di un sostegno finanziario dell’Unione Europea, erogato nella forma di contributo a fondo perduto dalla Regione Puglia di euro 1.123.799,71, e di un cofinanziamento di euro 320.000,00 corrisposto da alcuni dei soci della Fondazione.Un progetto che riconsegna alla città di Foggia uno spazio di oltre 1.000 metri quadrati organizzato in aule per i laboratori, un punto ristoro, una parte ipogeica per la lettura e le attività di socializzazione, un bellissimo auditorium del Seicento acusticamente ridisegnato per gli spettacoli dal vivo, i matronei per le mostre, terrazzi, magazzini, locali di servizio e altri spazi connessi.
Ognuno di questi luoghi avrà la dotazione infrastrutturale idonea per lo svolgimento delle attività: strumenti musicali, computer e tablet in rete tra loro, videoproiettori e schermi, service audio-luci, videomapping e ogni altra attrezzatura che consenta una moderna ed efficiente gestione delle tante attività culturali previste.
L’intervento edilizio, che si è svolto nel 2023, consente al complesso storico di Santa Chiara di riprendere le sue attività con una capienza maggiorata dell’Auditorium, con un palcoscenico ingrandito, con una nuova cabina di regia, con nuove attrezzature, con l’allestimento degli spazi espositivi dei matronei, con l’acquisizione di nuove aule per le attività didattico-formative.
Grazie agli interventi architettonici effettuati e alle attività programmate, l’antico complesso conventuale aspira a diventare punto di riferimento per attività di formazione e socializzazione, particolarmente importante in un quartiere, quello del centro antico, che vive preoccupanti fenomeni di marginalità e di degrado. Paradossalmente, la Testa di Cavallo, come viene chiamata per la sua forma e che rappresenta il primo insediamento urbano nella quasi millenaria esistenza di Foggia, presentava fino a pochi anni fa le caratteristiche di irrilevanza e desolazione che si è soliti associare alle periferie. Una condizione che è stata solo parzialmente e provvisoriamente migliorata a partire dagli anni Novanta, sia con il Piano di Intervento Comunitario «Urban» sia con la collocazione in via Arpi di un buon numero di istituzioni culturali, a cominciare dai Dipartimenti Umanistici dell’Università degli Studi.
L’asse principale del centro antico è così diventato una vera e propria «via della cultura», sulla quale insistono non solo i citati Dipartimenti, ma anche la Fondazione Bancaria Monti Uniti, il Conservatorio di musica Umberto Giordano, il Museo Civico e appunto l’Auditorium di Santa Chiara.
Ma queste meritorie e benefiche presenze, nel loro insieme, non sono ancora riuscite a superare il diaframma invisibile, la barriera trasparente che le separa dal tessuto del quartiere.
Con ArpinArts ci si propone di aprire almeno tre brecce in questa parete invisibile. La prima è rappresentata dai laboratori che si svolgeranno nei rinnovati ambienti ipogei, con finalità didattiche e di socializzazione.
La seconda, realizzata con l’ausilio delle più moderne tecnologie di videomapping, consentirà di offrire visite guidate immersive, dedicate a scolaresche e a turisti, che permetteranno di apprendere in modo nuovo e multisensoriale la storia dei luoghi, dagli stessi ambienti oggetto della visita a quella più ampia della storia di Foggia antica, dal ritrovamento del Sacro Tavolo alla capitale imperiale d’Oriente e d’Occidente fino alla plurisecolare esperienza dei tratturi e della mena delle pecore e della relativa Dogana. Un percorso nella memoria, nel genius loci, nei miti fondativi del territorio che ne possa rafforzare i legami, ponendo le basi di una «comunità di destino».
La terza ed ultima, ma non certo per importanza, è la realizzazione di attività musicali rivolte ai giovanissimi, soprattutto a quelli le cui famiglie, per oggettive condizioni di reddito, non potrebbero permettersi di fornire ai propri figli gli strumenti musicali necessari, che saranno invece messi a disposizione dalla Fondazione.
Le attività culturali, iniziate a gennaio 2024, andranno ben al di là della durata del progetto, mirando a diventare attività stabili della Fondazione Apulia felix, attività sostenibili e con una visione a lungo termine, nell’ottica di un arricchimento culturale del centro storico, di un ampliamento dell’offerta e di una vera e propria rinascita culturale e artistica della città.